Badia di San Pietro al Conero

Badia di san Pietro al Conero
La chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàRiviera del Conero (Sirolo)
IndirizzoVia Monte Conero
Coordinate43°32′49.9″N 13°36′58.8″E43°32′49.9″N, 13°36′58.8″E
Religionecattolica
Stile architettonicoRomanico
Inizio costruzioneXI secolo
CompletamentoXIII secolo
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La badia di San Pietro al Conero sorge a 450 metri d'altezza[1], quasi alla sommità del monte Conero, nella celebre omonima riviera, compresa nel comune di Sirolo, in provincia di Ancona, nelle Marche.

Eretta a partire dai primi anni del Mille, costituisce un notevole esempio dell'architettura romanica della regione.

Abbandonata con la soppressione del monastero, durante l'Unità d'Italia, oggi ospita un elegante albergo.

Storia e descrizione

Il cortile con l'arco d'ingresso.
L'interno della chiesa.
Uno dei capitelli.
Veduta dell'interno.
La cripta.

È probabile che in questo luogo sorgesse un tempio dedicato alla dea Pamplona[on line e nelle enciclopedia specifiche di mitologia classica non si trova nulla su questa dea, dubbi sul nome], protettrice dei naviganti[2].

Nell'Alto medioevo questo luogo, quasi alla sommità del monte Conero, era già popolato da diversi eremiti che dimoravano in grotte naturali o scavate nelle rocce, i cosiddetti romitori[3]. Sembra che il romitorio di san Pietro esistesse già prima dell'XI secolo[3], epoca alla quale si fa risalire la costruzione della badia. Questi eremiti non appartenevano a nessun ordine religioso, e solo in seguito i monaci benedettini si recarono sul monte per fondare delle comunità. Nei primi anni del Mille già due abbazie erano presenti sul monte: una verso la cima, a un'altezza di 470 metri (alla quale era unita la chiesa di San Pietro), l'altra situata a metà monte, intorno a quota 300 metri, dedicata a san Benedetto, oggi completamente scomparsa[4].

In un atto dell'8 aprile 1037 i conti Cortesi, signori del castello di Sirolo, donarono all'abate Guizemone[4] la chiesa sulla vetta del monte per istituirvi un monastero: se ne deduce che la chiesa di san Pietro esisteva già prima del 1037. È ormai certo che venne edificata nei primi anni del Mille usando le pietre ricavate dal monte[3].

Nel 1203 l'eremo fu ampliato[4], vennero costruiti dei chiostri e la chiesa venne ristrutturata. Poi nel 1223[4] furono eseguiti degli altri lavori e nella cripta vennero installati sei pilastri ed otto colonne di recupero.

La chiesa presenta una pianta basilicale divisa in tre navate da pilastri compositi e cilindrici alternati, un'abside sporgente rialzata sulla cripta e un campanile duecentesco sul fianco destro. Tutta la decorazione interna è incentrata sui capitelli, che databili al XII secolo, vennero scolpiti in un'epoca precedente alla costruzione della chiesa, forse dai templari[2]. Denotano un'eccezionale raffinatezza plastica nei rilievi a motivi vegetali e zoomorfi attinti dal bestiario simbolico romanico-padano[1]. I capitelli della cripta, risalenti all'XI secolo, risultano più semplici di quelli della chiesa superiore[4].

I benedettini pian piano conobbero un lento declino, soprattutto dovuto al numero di adepti sempre in calo, tanto che nel 1514 il vescovo di Ancona affidò la chiesa di san Pietro e l'eremo ai gonzaghiani; e nel 1518 i camaldolesi occuparono le grotte e la chiesa di San Benedetto a metà monte. A quel punto iniziarono dei forti dissidi tra le due componenti religiose[1][3], fino a che nel 1558, quando un incendio bruciò completamente i tetti della chiesa di san Pietro e dei locali attigui, i gonzaghiani furono cacciati[1][3]. I camaldolesi recuperarono il complesso di san Pietro e lo restaurarono, e nel 1651 dotarono la chiesa di una nuova facciata barocca[5]. I camaldolesi rimasero sul Conero fino alla soppressione del monastero nel 1860[4].

Per lungo tempo abbandonato, oggi, completamente restaurato, accoglie un elegante albergo[3], l'Hotel Monteconero.

Note

  1. ^ a b c d Sito ufficiale del Turismo delle Marche, su turismo.marche.it. URL consultato il 21 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2020).
  2. ^ a b Sito Turismo-Marche.com
  3. ^ a b c d e f Sito ufficiale della Riviera del Conero
  4. ^ a b c d e f Sito Iluoghidelsilenzio.it
  5. ^ "Marche", Guida TCI, 1997, pag. 46

Bibliografia

  • Giorgio Burattini, La Riviera del Conero, Sirolo, Pierricardo Edizioni, 2004, p. 17.

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Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale dell'Hotel Monteconero, su hotelmonteconero.it.
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